A Voice for Men

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A Voice for Men (conosciuto anche come AVfM,AVFM o AV4M) è una compagnia a responsabilità limitata[1] che ha sede negli Stati Uniti[2] fondata nel 2009 da Paul Elam, un sostenitore del men's rights movement, o Attivismo per i diritti umani maschili. AVfM è il più grande ed influente sito web sui diritti degli uomini.[3][4][5][6] La sua linea editoriale in parte denuncia le femministe di avere un pensiero misandrico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

AVFM ospita articoli, interviste radiofoniche, dibattiti e occasionalmente anche gruppi a tema. Lo staff di AVFM è formato da volontari non pagati, eccetto il fondatore.[1] Il sito possiede un negozio online, chiamato The Red Pill Shop, che vende magliette, cover per cellulare e decorazioni festive.[1][7] Il sito accetta anche le donazioni, le quali sono gestite da Elam stesso, che ha dichiarato di spenderle per portare avanti la sua causa.[1] Secondo la bancadati di Dun & Bradstreet, AVFM ha un gettito di 120.000 dollari annui ed un impiegato.[1]

Attività[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 2011, AVFM ha creato il sito web "Register-Her", una pagina wiki che inizialmente elencava nome, indirizzi e altre informazioni personali di donne condannate per omicidio o stupro di uomini. Il registro si è espanso nel tempo per includere donne, considerate dai gestori dei siti, colpevoli di false accuse di stupro o pregiudizi anti-maschili.[1][6][8][9][10] Il sito ha anche pubblicato con il titolo "Perché queste donne non sono in galera?" informazioni personali delle donne che parteciparono alle proteste contro il men's rights movement (MRM),prendevano in giro l'MRM sui social, o che esprimevano idee femministe.[6][8][10][11] Il fondatore di AVFM, Paul Elam ha dichiarato che su internet non ci saranno ancora per molto tempo posti dove le "cagne bugiarde" potranno nascondersi. Il sito è ormai stato chiuso.[11]

Nel 2014, AVFM ha lanciato un sito chiamato White Ribbon, adottando la grafica ed il linguaggio del White Ribbon Campaign, un programma di prevenzione istituito nel 1991.[12][13] Il sito web White Ribbon del AVFM inizialmente fu creato come risposta al White Ribbon Campaign, affermando che i rifugi per le donne fossero "focolai di odio di genere" e che degli studiosi "corrotti" avessero cospirato per nascondere la violenza contro gli uomini.[8] Il sito web fu duramente criticato da Todd Minerson, direttore esecutivo del White Ribbon, che dichiarò che il sito White Ribbon dell'AVFM "è un tentativo fuorviante di screditare gli altri" ed ha sollecitato i suoi sostenitori a "non essere ingannati da questa campagna d'imitazione".[14] I sostenitori di AVFM hanno contribuito a creare la prima Conferenza Internazionale sui Problemi Maschili, che si è tenuta a Detroit in Michigan. Elam stesso dichiarò che la conferenza si svolse in quel luogo, perché simbolo di "mascolinità".[11] Avvenuta nel Giugno 2014, alla conferenza parlarono persone come Mike Buchanan and Warren Farrell. Gli argomenti discussi includono l'effetto della disoccupazione sugli uomini dopo la recessione economica mondiale, la possibilità di sviluppare una pillola maschile di controllo delle nascite e tentativi di aumentare la cura degli uomini che avevano servito negli Stati Uniti.

Critiche e controversie[modifica | modifica wikitesto]

AVFM è stato incluso in un elenco di dodici siti web della primavera del 2012 del rapporto di Intelligence ("L'anno in odio e estremismo") del Southern Poverty Law Center's (SPLC) in una sezione chiamata "Misogyny: The Sites".[15] Il rapporto ha definito una "manosfera", descritta come "centinaia di siti web, blog e forum dediti ad attaccare ferocemente femministe, in particolare e donne in generale".[15] Il rapporto ha attribuito ad alcuni siti tentativi civili di "sostenere i loro argomenti con dei fatti", ma li ha condannati quasi tutti per essere "pieni di attacchi misogini, che possono stupire per l'odio viscerale che esprimono" e li ha fondamentalmente descritti come "d’odio verso le donne".[15]

Più tardi quell'anno, la SPLC ha pubblicato una dichiarazione sulle reazioni al loro rapporto, dicendo che "ha provocato una risposta tremenda tra gli attivisti del MRA ed i loro simpatizzanti" e che "si deve ammettere che la SPLC non ha etichettato gli attivisti del MRA come membri di un movimento di odio, né il nostro articolo afferma che le denunce su false accuse di stupro, divorzi disastrosi e simili che essi pubblicano sui loro siti web sono tutti privi di valore. Ma abbiamo richiamato esempi specifici di misoginia o minaccia diretta o implicita di violenza ".[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) A. Serwer e K.J.M. Baker, How Men's Rights Leader Paul Elam Turned Being A Deadbeat Dad Into A Moneymaking Movement, in BuzzFeed, 6 febbraio 2015. URL consultato il 6 aprile 2015.
  2. ^ (EN) Alex Nino Gheciu, Are Men the New Underclass?, in Chill Magazine, 3 novembre 2013. URL consultato l'8 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2014).
  3. ^ (EN) Joel Rose, For Men's Rights Groups, Feminism Has Come At The Expense Of Men, su npr.org, NPR, 2 settembre 2014. URL consultato il 29 aprile 2015.
  4. ^ (EN) Emily Shire, A Short Guide to the Men's Rights Movement, in The Week, 25 ottobre 2013. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  5. ^ (EN) Mika Rekai, Men’s rights attracts angry young men, in MacLean's, Rogers Digital Media, 1º agosto 2013. URL consultato il 6 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).
  6. ^ a b c (EN) R. Tod Kelly, The Masculine Mystique, in The Daily Beast, 20 ottobre 2013. URL consultato il 26 aprile 2015.
  7. ^ (EN) A Voice For Men LLC, su listings.findthecompany.com. URL consultato il 6 aprile 2015.
  8. ^ a b c (EN) M. Blake, Mad Men: Inside the Men's Rights Movement—and the Army of Misogynists and Trolls It Spawned, in Mother Jones, January–February 2015. URL consultato il 6 aprile 2015.
  9. ^ (EN) Alex Nino Gheclu, Controversial men's rights group fundraising for a Centre for Men and Families, in Toronto Star, 15 agosto 2013. URL consultato il 26 aprile 2015.
  10. ^ a b (EN) Jessica Smith Cross, Men's issues or misogyny? Controversial men's group to discuss women's studies, in Metronews Canada, 5 aprile 2013. URL consultato il 26 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  11. ^ a b c (EN) Mark Potok, 'War on Women', in Intelligence Report, Southern Poverty Law Center, 20 agosto 2014. URL consultato l'11 agosto 2015.
  12. ^ (EN) Jill Filipovic, Why Is an Anti-Feminist Website Impersonating a Domestic Violence Organization?, in Cosmopolitan (periodico), Hearst Communications, 24 ottobre 2014. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  13. ^ (EN) Katie McDonough, Men's rights group launches creepy website to co-opt respected anti-violence campaign, su salon.com, 23 ottobre 2014. URL consultato il 26 aprile 2015.
  14. ^ (EN) Clay Jones, White Ribbon Copycat Statement, in WhiteRibbon.ca, 23 ottobre 2014. URL consultato il 6 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  15. ^ a b c (EN) Misogyny: The Sites, in Intelligence Journal, n. 145, Southern Poverty Law Center, Spring 2012.
  16. ^ (EN) Arthur Goldwag, Intelligence Report Article Provokes Fury Among Men’s Rights Activists, in Southern Poverty Law Center, 15 maggio 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]